Irlanda

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Da Isola di smeraldo a tigre celtica. Ritornando poi al punto di partenza. Il lato positivo della crisi economica è che l’Irlanda e gli Irlandesi sembrano essere riusciti a riappropriarsi delle loro radici e della anima slow. Con la vita nei pub, le chiacchere, la musica, la cordialità anche verso gli stranieri. Che è quello che poi ha sempre affascinato i turisti italiani, insieme alla natura selvaggia delle penisole protese nell’Atlantico, delle montagne ricoperte d’erica, delle piccole isole dove ancora si parla l’antica lingua gaelica. Del resto l’Irlanda è un paese popolato da neppure 5 milioni di abitanti, concentrati nelle aree intorno a Dublino e Belfast. Il resto dell’isola è pura wilderness, il grande spettacolo della natura. Questa anima verde e selvaggia è raccontata negli itinerari del West Cork, le penisole di Mizen Head e Sheep Head, il Burren National Park nela contea di Clare e la lontana penisola di Bellmullet nel remoto Mayo. Senza dimenticare l’Irlanda del Nord con i suoi laghi e le sue scogliere, le sue counry house e i suoi giardini pieni di fiori. Un viaggio ad andamento lento, con sosta nei pub o in spiagge deserte. Un viaggio dove scoprire le mille possibilità offerte dalle attività outdoor, dai campi da golf a basso budget all’esplorazione in canoa delle coste. E se si ha nostalgia della città ci sono Dublino, nominata dall’Unesco città della letteratura. C’è Belfast con le nuove architetture e il ricordo del Titanic. C’è Derry, capitale europea della cultura nel 2013.

 

 

 

 

Touring Editore
212 pagine
2012