Strade dell’ovest: Wild Atlantic Way

Penisole battute dall’Atlantico e isolette sperdute dove vivono pochi abitanti, spiagge di corallo e minuscoli villaggi fatti di un pub, una chiesa, uno store, case sparse tra i campi di torba.

La Wild Atlantic Way è la nuova strada turistica che si sviluppa per 2500 km lungo la costa occidentale irlandese, da Kinsale al fiume Foyle, alle porte di Derry, dove si collega con la Scenic Route dell’Antrim Coast, in Irlanda del Nord. La Waw, come tutti la chiamano, è una delle strade più panoramiche del mondo, paragonabile alla Highway 101 (2500 km lungo la costa del Pacifico) o alle più brevi Great Ocean Road (250 km in Australia) e Garden Route (200 km in Sudafrica).

Lungo il tracciato sono segnalati i Discovery Point, i punti più curiosi e interessanti. Ma la Waw, non offre solo strade o paesaggi.
Regala esperienze umane, incontri nei pub, minicrociere in barca lungo la costa, trekking a piedi o a cavallo, tour in bicicletta, incontri con artigiani e chef. Un progetto grandioso quello di Visit Ireland.
Unico dubbio è che tutta la costa diventi un grande parco tematico, un po’ come è avvenuto alle Cliffs of Moher, che da quando sono state ingabbiate in scalinate e balaustre hanno perso gran parte del loro fascino. Una cartolina da guardare a distanza.
Nella speranza che le strade strette a una corsia non vengano troppo allargate e che i campi dove ora pascolano le mucche no diventino grandi parcheggi.

La Waw si può percorrere tutta di un fiato, impiegando almeno un paio di settimane.
In alternativa si può dividere in tratti, rallentando il ritmo e prendendosi il tempo di immergersi nella vita irlandese. Un progetto grandioso quello di Visit Ireland. Unico dubbio è che tutta la costa diventi un grande parco tematico, un po’ come è avvenuto alle Cliffs of Moher, che da quando sono state ingabbiate in scalinate e balaustre hanno perso gran parte del loro fascino. Una cartolina da guardare a distanza.

Nella speranza che le strade strette a una corsia non vengano troppo allargate e che i campi dove ora pascolano le mucche non diventino grandi parcheggi. Il fascino dell’ovest irlandese è proprio nella sua ruvida e scomoda bellezza, nel vento e nella pioggia, nelle onde dell’oceano, nelle torbiere, nelle piccole strade sperdute. Che non vorremmo perdere.